8 dicembre 2019 – Solennità dell’Immacolata Concezione
Liturgia della Parola: 1lettura: Gen 3,9-15.20 – Salmo responsoriale: Sal 97 – 2lettura: Ef 1,3-6.11-12 – Vangelo: Lc 1,26-38.
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Parola del Signore
Omelia
La liturgia della Parola di oggi, solennità dell’Immacolata Concezione, ricorda che la grazia di Dio ci precede sempre. L’apostolo nella seconda lettura ha presentato in sintesi il progetto della salvezza che Dio ha pensato per noi già prima della creazione del mondo. Dio ci ha scelti per essere santi e immacolati nell’amore davanti a lui, ci ha predestinati ad essere suoi figli adottivi, ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale, ci ha fatto eredi. Nella lettera ai Romani l’apostolo esprime questi doni di Dio dicendo che ci ha predestinati, ci ha giustificati, ci ha glorificati. Al centro del progetto salvifico di Dio c’è Gesù Cristo, suo Figlio. Dio ci ha scelto, ci ha predestinati, ci ha benedetti, ci ha fatto eredi nel Figlio suo Gesù. Tutto quello che Dio fa per noi, lo compie per mezzo di Gesù Cristo. Purtroppo il progetto di salvezza viene ostacolato dal demonio e dagli uomini che lo seguono, disobbedendo a Dio. Nella prima lettura abbiamo ascoltato l’atteggiamento impenitente di Adamo ed Eva, che dopo aver peccato non vogliono convertirsi, per ritornare a Dio che li cerca. Infatti scaricano su gli altri la loro colpa, Adamo su Eva, e questa sul serpente. In forma sottintesa accusano l’uomo e la donna accusano Dio, Adamo perché Dio ha creato Eva e l’ha posta accanto a lui, Eva perché ha creato il serpente che l’ha ingannata. Dio, nel prendere atto della momentanea vittoria del demonio che ha spinto la donna e l’uomo a disobbedirgli e a rifiutare il suo amore, preannuncia la futura sconfitta del demonio proprio da parte di una donna e di un uomo: «Io porrò inimicizia fra te e la donna,/ fra la tua stirpe e la sua stirpe:/ questa ti schiaccerà la testa». La donna e l’uomo che hanno sconfitto il demonio sono la Vergine Maria e il figlio suo Gesù Cristo. L’unico mediatore della salvezza di Dio è Gesù Cristo. Dopo di lui il compito più importante lo ha avuto la Vergine Maria che doveva diventare sua madre, facendolo nascere nella nostra storia. Proprio per questa missione così singolare, Dio ha voluto che le tappe della salvezza si realizzassero nella Madonna in modo unico. Noi siamo stati giustificati, o meglio, siamo stati benedetti con ogni benedizione spirituale nel battesimo, la Madonna nel primo istante del suo concepimento. Oggi ricordiamo proprio questo mistero della vita della Madonna. Noi saremo glorificati nell’ultimo giorno, quando il Signore verrà a risuscitare i nostri corpi ritornati alla terra, la Madonna è stata glorificata in anima e corpo subito dopo la morte. E’ quello che ricordiamo nella solennità dell’Assunta. Salvo queste eccezioni, tutto quello che è avvenuto nella Madonna deve realizzarsi anche in noi. San Ambrogio dice che la Madonna è immagine della chiesa e quindi di ogni cristiano.
Abbiamo ascoltato nel vangelo che Dio, dopo aver riempito di grazia la Madonna, manda il suo angelo a farle conoscere il compito che intende affidarle nella realizzazione del suo progetto e chiederle il consenso. Dal dialogo con l’angelo vediamo che la Madonna è una donna prudente, non è una credulona. Pone delle domande, fa delle obiezioni. Quando l’angelo le ricorda la parola di Dio ad Abramo: «Niente è impossibile a Dio», allora risponde con la sua obbedienza: «Avvenga per me secondo la sua parola». Di più, desidera che la volontà di Dio si realizzi nella sua vita.
Dio agisce con noi allo stesso modo. Prima ci rivela il compito che intende affidarci nel suo progetto di salvezza comunicando con noi attraverso la chiesa, le Scritture, gli avvenimenti della vita, e la coscienza. Quando è Dio che parla, c’è pieno accordo tra la chiesa, le Scritture, gli eventi, la coscienza. Se c’è qualche disaccordo, nel senso che la Scrittura dice una cosa, oppure la chiesa insegna una cosa e la nostra coscienza ce ne dice un’altra, allora non stiamo cogliendo la volontà di Dio. Prima di deciderci dobbiamo fare chiarezza in noi. Quando abbiamo la certezza della volontà di Dio, dobbiamo rispondere come la Madonna, trasformandola in desiderio per noi, o meglio pregando. Infatti la preghiera autentica è il desiderio della volontà di Dio, che noi ci ripetiamo anche con parole, per farlo crescere in noi.
La volontà di Dio non riguarda solo le decisioni importanti ma tutto quello che decidiamo nella vita. Ecco perché per vivere obbedienti a lui e rimanere nel suo progetto di salvezza, dobbiamo nutrirci abbondantemente della sua parola, trasformandola in preghiera, in desiderio per la nostra vita.
La Madonna che si è messa a disposizione di Dio in tutta la sua vita, collaborando con Gesù per la nostra salvezza, ci aiuti a comportarci come lei, perché il Signore porti a compimento in noi la sua opera di salvezza. Infatti non vogliamo far parte della discendenza di Adamo ed Eva, formata dagli uomini che disobbediscono a Dio e camminano verso la morte eterna, ma vogliamo far parte della discendenza di Gesù e di Maria, formata da quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica, e camminano verso la vita eterna.