Meditazione della Domenica delle Palme 2022

10 aprile 2022 – Domenica delle Palme

Liturgia della Parola: 1Lettura: Is 50,4-7 — Salmo responsoriale: Sal 21 – 2Lettura: Fil 2,6-11 — Vangelo: Lc 26,14-27,66.

Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Luca

– Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione

Quando venne lora, [Gesù] prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse loro: «Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, perché io vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio». E, ricevuto un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e fatelo passare tra voi, perché io vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non verrà il regno di Dio».

– Fate questo in memoria di me.

Poi prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me». E, dopo aver cenato, fece lo stesso con il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi».

– Guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito

«Ma ecco, la mano di colui che mi tradisce è con me, sulla tavola. Il Figlio delluomo se ne va, secondo quanto è stabilito, ma guai a quelluomo dal quale egli viene tradito!». Allora essi cominciarono a domandarsi lun laltro chi di loro avrebbe fatto questo.

– Io sto in mezzo a voi come colui che serve

E nacque tra loro anche una discussione: chi di loro fosse da considerare più grande. Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su di esse sono chiamati benefattori. Voi però non fate così; ma chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve. Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove e io preparo per voi un regno, come il Padre mio lha preparato per me, perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno. E siederete in trono a giudicare le dodici tribù dIsraele.

– Tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli

Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli». E Pietro gli disse: «Signore, con te sono pronto ad andare anche in prigione e alla morte». Gli rispose: «Pietro, io ti dico: oggi il gallo non canterà prima che tu, per tre volte, abbia negato di conoscermi».

– Deve compiersi in me questa parola della Scrittura

Poi disse loro: «Quando vi ho mandato senza borsa, né sacca, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?». Risposero: «Nulla». Ed egli soggiunse: «Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così chi ha una sacca; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. Perché io vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: “E fu annoverato tra gli empi”. Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo compimento ». Ed essi dissero: «Signore, ecco qui due spade». Ma egli disse: «Basta!».

– Entrato nella lotta pregava più intensamente

Uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo. Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».

– Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?

Mentre ancora egli parlava, ecco giungere una folla; colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, li precedeva e si avvicinò a Gesù per baciarlo. Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio delluomo?». Allora quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?». E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò lorecchio destro. Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate! Basta così!». E, toccandogli lorecchio, lo guarì. Poi Gesù disse a coloro che erano venuti contro di lui, capi dei sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: «Come se fossi un ladro siete venuti con spade e bastoni. Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete mai messo le mani su di me; ma questa è lora vostra e il potere delle tenebre».

– Uscito fuori, Pietro pianse amaramente

Dopo averlo catturato, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. Avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno; anche Pietro sedette in mezzo a loro. Una giovane serva lo vide seduto vicino al fuoco e, guardandolo attentamente, disse: «Anche questi era con lui». Ma egli negò dicendo: «O donna, non lo conosco!». Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei uno di loro!». Ma Pietro rispose: «O uomo, non lo sono!». Passata circa unora, un altro insisteva: «In verità, anche questi era con lui; infatti è Galileo». Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quellistante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.

– Fail profeta! Chi è che ti ha colpito?

E intanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo deridevano e lo picchiavano, gli bendavano gli occhi e gli dicevano: «Fail profeta! Chi è che ti ha colpito?». E molte altre cose dicevano contro di lui, insultandolo.

– Lo condussero davanti al loro Sinedrio

Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i capi dei sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al loro Sinedrio e gli dissero: «Se tu sei il Cristo, dillo a noi». Rispose loro: «Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma dora in poi il Figlio delluomo siederà alla destra della potenza di Dio». Allora tutti dissero: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli rispose loro: «Voi stessi dite che io lo sono». E quelli dissero: «Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? Labbiamo udito noi stessi dalla sua bocca».

– Non trovo in questuomo alcun motivo di condanna

Tutta lassemblea si alzò; lo condussero da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo re». Pilato allora lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo in questuomo alcun motivo di condanna». Ma essi insistevano dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». Udito ciò, Pilato domandò se quelluomo era Galileo e, saputo che stava sotto lautorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anchegli a Gerusalemme.

– Erode con i suoi soldati insulta Gesù

Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nellaccusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia.

– Pilato abbandona Gesù alla loro volontà

Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: «Mi avete portato questuomo come agitatore del popolo. Ecco, io lho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in questuomo nessuna delle colpe di cui lo accusate; e neanche Erode: infatti ce lha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!». Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.

– Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me

Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?».

Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori.

– Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno

Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e laltro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».

Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.

– Costui è il re dei Giudei

Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, leletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dellaceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui cera anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».

– Oggi con me sarai nel paradiso

Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». Laltro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

– Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito

Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.

– Qui ci si genuflette e si fa una breve pausa

Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente questuomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.

– Giuseppe pone il corpo di Gesù in un sepolcro scavato nella roccia

Ed ecco, vi era un uomo di nome Giuseppe, membro del Sinedrio, buono e giusto. Egli non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri. Era di Arimatèa, una città della Giudea, e aspettava il regno di Dio. Egli si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, nel quale nessuno era stato ancora sepolto. Era il giorno della Parascève e già splendevano le luci del sabato. Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono il sepolcro e come era stato posto il corpo di Gesù, poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo come era prescritto.
Parola del Signore.

Omelia
La prima cosa che risalta nel racconto della passione è che Gesù va incontro alla croce liberamente. Non è per Gesù un avvenimento inatteso, perché lo aveva preannunciato ai discepoli per tre volte. Mentre questo evento sta per approssimarsi, Gesù preannuncia che uno dei discepoli lo avrebbe tradito, e un altro lo avrebbe rinnegato. Compie un ultimo miracolo proprio mentre lo stanno arrestando, guarendo l’orecchio reciso del servo del sommo sacerdote. Se Gesù avesse voluto evitare la croce, lo avrebbe potuto fare mettendo in atto il suo potere divino. Gesù invece va incontro alla croce liberamente.

Questo non significa che non gli sia costato accettare la croce, come dimostra l’agonia nell’orto degli ulivi. La sua volontà umana resiste alla volontà di Dio Padre, il quale vuole che il Figlio condivida in tutto l’esistenza umana e quindi non si sottragga alla croce, che gli uomini gli vogliono infliggere. Se Gesù si sottraesse alla croce con il suo potere divino, non condividerebbe in tutto la nostra condizione. Se usasse del suo potere divino per se stesso, la sua non sarebbe una vita pienamente umana. Il Padre invece ha mandato il Figlio perché condivida in tutto la nostra vita fino alla morte, e condividendola la salvi.

Nell’orto degli ulivi Gesù ha lottato contro la sua volontà umana che resisteva e lo ha fatto con la preghiera: Non sia fatta la mia, ma la tua volontà. L’evangelista ci dice che la sua preghiera era diventata così intensa che sudò sangue.

Tutti e quattro gli evangelisti evidenziano la libertà di Gesù che va incontro alla passione, Giovanni lo fa in modo particolare.

Quanto a Luca nel racconto della passione mette in risalto le caratteristiche di Gesù che più lo hanno colpito: l’atteggiamento orante e la misericordia. Nel vangelo di Luca Gesù racconta la parabola della vedova importuna per inculcare la necessità di pregare sempre senza stancarsi mai, così come racconta le parabole della misericordia, quelle della pecorella smarrita, della dramma perduta e del figliol prodigo. L’evangelista le introduce riportando la mormorazione di scribi e farisei perché Gesù accoglieva i peccatori e stava con loro.

Queste caratteristiche di Gesù risaltano anche nel racconto lucano della passione. Gesù crocifisso prega per i persecutori e conclude la sua vita pregando: Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito. Gesù perdona i suoi nemici, prega per loro il Padre, scusandoli, perchè non sanno quello che fanno. Al ladrone pentito che gli chiede di ricordarsi di lui promette il paradiso: Oggi sarai con me nel paradiso.

Alla morte di Gesù, il centurione rende gloria a Dio, il popolo se ne ritornava a casa battendosi il petto. Il centurione avendo visto la misericordia di Gesù verso i nemici lo riconosce uomo giusto. Anche il popolo, che prima aveva chiesto la condanna a morte di Gesù, ora si rende conto di aver sbagliato e si pente.

Dinanzi alla sofferenza di Gesù dobbiamo riconoscere che ha sofferto per i nostri peccati e quindi pentirci dei nostri peccati. Con i peccati ci siamo resi complici di quelli che lo hanno fatto soffrire allora. Ma con i peccati abbiamo rinnovato la sua sofferenza oggi, perché siamo membra del suo corpo. Ricordiamoci del rimprovero rivolto a Paolo che perseguitava i cristiani: Perché mi perseguiti? Mediante il battesimo siamo diventati membra del corpo di Cristo, e dovremmo mettere la nostra vita a servizio del suo amore, invece con i peccati la mettiamo a servizio del demonio.

Se causa dei peccati stiamo subendo i meritati castighi, imitiamo l’umiltà del buon ladrone e chiediamo a Gesù di ricordarsi di noi, e non mancherà di perdonarci e liberarci, perché egli aspetta per farci misericordia.