Carissimi fedeli, pace e bene.
Nella terza beatitudine Gesù dice: «Beati i miti, perché avranno in eredità la terra». Nelle beatitudini abbiamo una descrizione del volto e del carattere di Gesù. Quindi per capire ogni singola beatitudine dobbiamo guardare a Gesù come viene presentato nei racconti evangelici. La mitezza di Gesù risalta sopratutto durante la passione, quando viene deriso, umiliato, percosso e prostrato dalla persecuzione che gli hanno scatenato contro i nemici. E Gesù non perde la pazienza, non minaccia vendetta, ma prega il Padre per loro: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». Il mite non perde la pazienza davanti alle avversità, non reagisce alla violenza con violenza, e nella vita quotidiana non si impone con arroganza ma si propone con dolcezza, rispettando e dando spazio a tutti. Per acquistare questa virtù dobbiamo guardare a Gesù, e convincerci che il suo modo di porsi è quello giusto, poi lasciarci plasmare dalla grazia dello Spirito Santo, e infine impegnarci a smussare con mortificazioni le asprezze e le durezze del nostro carattere. Il mondo futuro che Dio sta preparando, in cui avrà stabile dimora la giustizia, è riservato ai miti e umili di cuore. Auguri per una santa Pasqua.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo, siano con tutti voi.
Don Alfonso